- 27 agosto 1867: inizia la “demolizione della vecchia Chiesa”

 

- 8 settembre 1868: solenne inaugurazione della “riedificata nuova Chiesa”  Ú Úridimensionata

 

- 1871: entra in funzione il primo nucleo dello stabilimento Rossi di Pieve ¢aumenta la popolazione del 

              paese: la chiesa si rivela insufficiente

 

- anni 30 del '900: don Girolamo Bettanin pensa ad una nuova chiesa

 

- 17 luglio 1939: “  trapasso di proprietà del terreno del Beneficio parrocchiale al Lanificio Rossi e parziale

                                permuta con altro terreno…”

 

- 25 ottobre 1942: “…benedizione solenne della pietra angolare della erigenda Casa della Dottrina….Lo

                                 spazio è di proprietà del Beneficio parrocchiale acquistato nella permuta del 1939,

                                 pensando che sarebbe quella una posizione centrale per una eventuale futura nuova chiesa

                                 della parrocchia.” Il progetto è accantonato (guerra, età avanzata del parroco che non si

                                 sente di affrontare una simile impresa)

 

4 giugno 1948: morte di don Girolamo Bettanin - diventa arciprete il dinamico e risoluto don Virgilio Peripoli,

                               che aveva dato prova delle sue capacità nella costruzione della Casa della Dottrina: e don

                               Virgilio accetta la sfida.

- 1960

 

22 maggio

Il Vescovo S. Ecc. Zinato cresima  80 bambini di Pieve, Torre e Poleo: invita la Parrocchia a iniziare la nuova Chiesa; la parola del Vescovo sembra essere bene accolta.

 

26 maggio

20° dell’ordinazione sacerdotale di don Virgilio: l’arciprete lancia l’idea della nuova Chiesa

 

31 maggio

Prima riunione per la Erigenda Chiesa di alcune persone più sensibile al problema e si decide di iniziare la raccolta in Parrocchia e fuori dei fondi necessari; in parrocchia si pensa di dispensare il salvadanaio in ogni famiglia…. Il Consiglio Comunale di Torre delibera “ di contribuire alla spesa con £ 5.000.000 da pagarsi in 5 annualità” (Sindaco Stella Emilio)

 

- 1962

 

10 gennaio

Decreto di autorizzazione all’esecuzione dell’opera del vescovo di Vicenza Carlo Zinato

 

5 febbraio

Tra l’arciprete di Pievebelvicino e l’impresa Ing. P. Maltauro & Figli “Cosma” si stipula il contratto per la

costruzione della nuova chiesa di Pievebelvicino. Lo Studio Tecnico Ing. Antonio Cattaneo e Arch. Sergio

Ortolani di Vicenza presenta il preventivo di spesa per un totale di 44.000.000 milioni (di cui 26.274.820 per le

opere murarie, ….)

 

8 marzo

Raduno Capifamiglia in sala Cinema: l’architetto Ortolani Sergio illustra il progetto Interventi del maestro Scalzotto D. e dell’arciprete per chiarire e delucidare.

 

12 marzo

Inizio dei lavori per la Chiesa nuova; il giorno 11, domenica, in chiesa si canta il “Veni Creator” per invocare l’assistenza dello Spirito Santo sulla incolumità degli operai. Don Virgilio prepara una preghiera che si recita ogni domenica nelle S. S. Funzioni.

 

29 aprile

Posa della prima pietra della nuova Chiesa cerimonia celebrata da S. Ecc. Mons. Zinato

 

14 novembre ore 14.10

Collocata la Croce illuminata dall’elicottero della Setaf. Autore Toni Benetton (1910-1996) o Simon Benetton

(1933- vivente)

 

7 dicembre

muore il sindaco Stella Emilio; eletto sindaco Vittorino Trentin

 

- 1963

 

28 febbraio

Preventivo spesa per canonica: £10.000.000

 

23 marzo

Il vescovo Carlo Zinato autorizza la costruzione dell’altare maggiore della nuova chiesa con alcune modifiche

rispetto al progetto presentato

 

- 1964

 

30 agosto

Solenne benedizione della nuova Chiesa impartita da S. Ecc. Mons. Carlo Zinato. Il Sindaco di Torre B. Cav Vittorino Trentin con la Giunta (Bisortole, Frusti…). Alla sera 20.30 Concerto Vocale e strumentale; fuochi di artificio

 

8 settembre

Traslazione della antica e venerata statua della Madonna di Pieve B, alla presenza di S: Ecc. Mons. Giuseppe Zaffonato arcivescovo di Udine. Numero unico ….una serie di cartoline della Nuova Chiesa. Spesa totale della Chiesa e Canonica £ 85.000.000 circa. Raccolto fino al 31-XII- 964 £ 54.600.000. Pagati £ 75.000.000!!

 

 

22 novembre: elezioni Sindaco di Torrebelvicino Bisortole Giuseppe.

 

- 1965

 

25° dall’ordinazione sacerdotale di don Virgilio: medaglia d’oro del Comune

 

- 1968

 

ottobre

iniziano i lavori di pavimentazione del piazzale antistante la Chiesa

 

19 maggio

smontato l’organo Zordan dell’antica Pieve, costruito nel 1904; venduto alla professoressa di organo Brazzale

di Thiene al prezzo di £ 600.000.

 

18 maggio

Inaugurazione del nuovo organo  Mascioni di Cuvio, Varese; madrina la signora di Miotto Ennio. Il Concerto inaugurale dell’organista Alessandro Esposito. L’opera che porta il numero 905 consta di 1747 canne a 2 tastiere.

 

-1978

 

6 aprile

Montata la prima vetrata sovrastante la consolle dell’organo del costo di £ 1.293.000

 

 

- 1986

 

inizio anno

collocazione del Busto del Redentore nella cappella che ricorda il Concilio e il papa Giovanni XXIII; teca in ferro battuto disegnata dall’architetto chiesa Sergio Ortolani, opera dell’artigiano Gianfranco Romagna.

 

- 1997

 

16 febbraio: don Luciano Ruaro inaugura la Via Crucis, opera di Piero Macorig

 

- 2001

 

2 settembre

Ingresso a Pieve di don Bruno

 

- 2004

 

Febbraio

Battistero nell’attuale sede

 

- 2005

 

Aprile

Nuovi altare, sede e ambone

 

- 2009

 

Febbraio

Cristo in pietà nell’attuale sede

 

INOLTRE...

Il terreno su cui la chiesa è stata edificata è vicino al torrente Livergon, circondato da strade interne, accanto alla scuola e a piccoli gruppi di case che si affacciano intorno, alcune di recente, altre di parecchi decenni fa; un po' discoste dal nucleo più antico(di origine medievale).

I problemi più importanti presentatisi immediatamente sono stati quello dell'ambientazione di un edificio necessariamente di una certa cubatura in un tessuto caratterizzato da una scala di dimensioni non certamente rigida e precisa, ma pure con una sua fisionomia.

Il primo problema è stato risolto cercando di mantenere nella chiesa e nelle opere parrocchiali altezze e dimensioni proporzionate all'ambiente circostante; unico elemento di solennità è rimasto il tiburio, sormontato da una leggera lanterna in cemento armato.

Strettamente connessa alla forma esterna è lo spazio interno della chiesa: il grande ottagono interno è aperto sull'altare, situato nell'abside poliedrica ed elevato di cinque gradini dal piano riservato ai fedeli. I pilastri che sorreggono le coperture e il tiburio sono disposti agli spigoli dell'ottagono, ma lasciano tutto attorno una fascia di spazio libero su cui si aprono gli ingressi

(uno centrale e due laterali), due altari minori e i confessionali. Il tiburio è sorretto da travi a sbalzo incrociantesi sui pilastri.

Lo schema a pianta centrale e particolarmente l'ottagono, è stato preferito ad altre soluzioni: per avvicinare cioè tra loro i fedeli, guidandoli simbolicamente assieme verso l'altare, per unirli in comunione col Sacerdote.

              

L'abside è collegata alla canonica attraverso una cappella per le messe feriali invernali, sul lato opposto si apre la sacrestia.

Nel presbiterio domina l'altare, distaccato dalla pala marmorea di fondo e di grande importanza, per avere incastonato un ottagono in cui troneggia la Madonna con Bambino.

La porta principale è sormontata da una grande vetrata istoriata del pittore Scalco.

Le pareti laterali dell'atrio sono costituite da pannelli decorativi (anch'essi opera del pittore Scalco) di spezzoni di dalles di cristalli colorati, legati da cemento armato.

Le murature esterne sono di pietra locale (di colore bianco-rosato e grigio), lavorati a punta grossa. Le otto facce del tiburio, sono rivestite di mosaico ceramico di colore grigio-azzurro chiaro.

Nell'interno, il pavimento è in terrazzo alla veneziana, di granulato rosso di Sicilia, diviso in settori da listelli di marmo di Sicilia e di Lasa. Le pareti sono rivestite di lastre lucidate di travertino. Su di essere risaltano gli otti pilastri esagonali rivestiti di magnifiche lastre di marmo rosso slavo lucidato di rara bellezza e colorazione, per le sue venature marroni e bleu.

 

Ogni altro arredo interno è stato particolarmente curato:

l'Altare maggiore ha per base un tronco di piramide rettangolare rovesciata, di calcestruzzo rivestito di lastre di marmo grigio di Imperator bleu della Grecia; la Mensa è sostenuta da una fascione decorativo di ceramica (eseguito dalla ditta Tosin di Vicenza) a disegno geometrico, ottenuto con pezzi di diversa grandezza e rilievo, su un fondo bianco e rilievi in oro e porpora, coronati in alto da una fascia di piastrine di smalto bleu. Il piano della Mensa è in Bardiglio, come pure l'alzata per l'addobbo floreale e per il basamento di ceramica bianco e oro dei grandi candelieri in rame dorato sbalzato; al centro il grande tabernacolo di rame dorato, di pianta ottagonale.

 

Gli Altari minori sono completamente rivestiti di speciali piastrelle di ceramica, modellate a mano a bassissimo rilievo, di colore verde-mare con fregi in rilievo in oro, particolarmente curati nella pittura e nella cottura, in modo da creare fantastici effetti plastici e cromatici, accentuati dalle figure del Sacro Cuore e di S. Giuseppe, in pezzi unici di ceramica di notevoli dimensioni, opera della pittrice Barbieri di Vicenza e dell'Industria Ceramica Vicentina.

 

L'illuminazione diurna e notturna è stata oggetto di continui studi prima e durante la esecuzione dei lavori; l'illuminazione notturna è ottenuta per mezzo di quattro "lumiere" di rame fortemente martellato, appesi a catene di ferro battuto. Sopra l'altare maggiore è posta una quinta lampada, delle stesse dimensioni, mentre altre due più piccole sono appese al grande trave di cemento.